Ricordi di mamma Je - Marsupioterapia

In #terapiaintensiva sono stata settimane seduta su uno sgabello, con un piede a terra e l’altro su e il mio corpo tutto proiettato su di te.

Da qui ogni giorno osservavo #neonati strillare, imparare a ciucciare dal biberon o dal seno della loro mamma, altri andarsene perché finalmente potevano tornare a casa.
E le lacrime mi bagnavano il viso…tu non potevi fare nulla di tutto ciò! E allora mi appoggiavo ancor più sulla tua culla quasi fino ad entrarci dentro e ti tenevo stretta la mano, ti accarezzavo e ti guardavo dormire.

Poi finalmente arrivò il giorno in cui ti chiesero “andiamo in braccio alla mamma?”
Il mio cuore scoppiò di gioia e risposi io per te “Sisi, dove mi metto?”
Ti misero sul mio petto, sentivo il tuo respiro, il tuo calore, il tuo amore e tu riposavi sereno addosso a me sentendo il mio respiro, il mio battito, la mia voce risuonare dentro il mio petto..ed era bellissimo, sembravi stare meglio e mi sentivo una protezione per te.

Ma la mia mente tornò a quella sera del 7 giugno e in un secondo davanti ai miei occhi rividi quel brutto film: eravamo così, petto a petto, ma io non avevo saputo proteggerti, non mi ero fidata abbastanza del mio #istintomaterno ma avevo creduto a quei sanitari che dicevano che andava tutto bene e invece non era così.

Se ho un senso di colpa? No, non penso sia stata colpa mia, ma dentro di me quella vocina c’è sempre “mannaggia je! Potevi tirar fuori quella cocciutaggine che ti appartiene e farti ascoltare!”

Ma inutile piangere sul latte versato e costrinsi la mia mente a riportare i miei pensieri al presente…così decisi di godermi il momento e di pensare che ora ti avevo qui con me e i nostri respiri si incastravano alla perfezione e non potevo desiderare cosa più bella.

Oggi mentre dormivi addosso a me, sul mio petto, ho ripensato a quel giorno e mi son tornati questi ricordi e l’immagine in testa di questa foto.

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