Dove eravamo rimasti?
Ah sì, vi stavo raccontando che mi avevano trasportato in #terapiaintensiva neonatale in un altro ospedale!

Durante la mia permanenza in #tin ho avuto una #polmonite così grave che i dottori avevano tirato fuori una macchina “per casi disperati”.
Ricordo ancora quel pomeriggio in cui mi trovavo #intubato e attaccato alla ventilazione oscillatoria (la così detta “lavatrice”, così chiamata perché talmente invasiva che il mio povero corpicino tremava tutto come durante la centrifuga di una lavatrice).

Quando la mamma si azzardò a chiedere alla dottoressa se non fosse il caso di somministrarmi un antidolorifico o un sedativo per non farmi sentire il male, si sentì rispondere: “Signora, vede…suo figlio non si muove neanche, e poi per il danno che ha avuto non sembra percepire il dolore… un #bambino NORMALE starebbe già urlando dal male”.

Ovviamente, sentite le parole della dottoressa, la mamma è scappata fuori a piangere tra le braccia del papà.

NORMALE?! ma come si permette questa!

Ora…analizzando il tutto andiamo per esclusione a capire chi dei 3 presenti alla conversazione si meriterebbe il titolo di meno #normale !

La mamma: cosa poteva fare se non disperarsi davanti a parole così dure usate con così poco tatto?

Io: ho iniziato sparare la frequenza cardiaca a mille per farle capire con chi aveva a che fare e che doveva darmi qualcosa (il medico che arrivò per il turno notturno, infatti, decise di aiutarmi perché secondo lui era impensabile lasciarmi in quelle condizioni solo perché non sapevo muovermi, né urlare, né piangere).

Quindi, non rimane che la dottoressa, che forse era assente alla lezione di medicina in cui spigavano come relazionarsi ad una madre in quella situazione e come comportarsi con un bambino in quelle condizioni.

Secondo voi ho ragione? Che cos’è per voi la normalità?

Un sorriso grande a tutti e per saperne di più sulla mia storia continua a seguire i post in bianco e nero…

e…a presto!
Edo

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